Il Patrimonio
La mission della Fondazione è orientata alla redditività del patrimonio allo scopo di utilizzare i proventi per iniziative di sviluppo finalizzate alla crescita del territorio. Infatti, quale organizzazione non profit, le fondazioni hanno la duplice veste di erogatori di risorse per il perseguimento delle finalità statutarie, e di investitori (istituzionali) alla ricerca di rendimenti adeguati per mantenere il patrimonio e continuare a sostenere lo sviluppo delle collettività di riferimento.
L’evoluzione istituzionale e normativa che ha interessato le Fob negli ultimi anni, associata al mutato contesto finanziario e alle modifiche di portafoglio intervenute, ha reso sempre più indispensabile individuare soluzioni di investimento maggiormente rispondenti alle trasformazioni intervenute e alle contestuali maggiori esigenze finanziarie e strategiche.
La Fondazione, tenendo conto di questo processo evolutivo, ha attivato un nuovo corso di strategie di investimento attraverso soluzioni diversificate, quali l’assunzione diretta di quote partecipative in realtà societarie aventi scopi sociali coerenti con gli interessi della Fondazione, l’investimento immobiliare con il progetto di recupero e valorizzazione del Complesso San Michele e un processo di efficientamento e riorganizzazione del patrimonio finanziario con una crescente attenzione verso investimenti sensibili al rispetto di criteri etici e sostenibili nei processi di investimento (i cosiddetti investimenti SRI).
Le partecipazioni azionarie rappresentano un impiego del patrimonio in attività che contribuiscono al raggiungimento delle finalità istituzionali e allo sviluppo del territorio nel perseguimento del nuovo corso delle scelte strategiche patrimoniali. Questi investimenti, cosiddetti mission oriented, rientrano tra gli obiettivi strategici della Fondazione collegati allo sviluppo economico e sociale del territorio da realizzarsi anche attraverso la partecipazione a quote di fondi chiusi o la costituzione di fondi territoriali di investimenti.
Il progetto di recupero e riqualificazione del Complesso San Michele rafforza di fatto, l’auspicato collegamento funzionale dell’impiego del patrimonio alla missione istituzionale della Fondazione: “L’investimento del patrimonio, oltre che generare la redditività necessaria per lo svolgimento delle attività istituzionali, può rappresentare uno strumento diretto di sostegno a iniziative correlate alle finalità perseguite”.
Ai sensi degli articoli 2 e 3 dello Statuto e in aderenza ai contenuti della Carta delle Fondazioni definita in sede Acri ed al Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze del 22 aprile 2015, la Fondazione, dal marzo 2016, ha adottato il nuovo Regolamento per la gestione del patrimonio che definisce gli obiettivi e i criteri, individua gli ambiti di azione e le responsabilità, e disciplina le procedure e le modalità della gestione patrimoniale e finanziaria della Fondazione.
Il Regolamento fissa le politiche di investimento ispirate al perseguimento dei seguenti obiettivi:
– salvaguardia del valore del patrimonio attraverso l’adozione di idonei criteri prudenziali di diversificazione del rischio;
– conseguimento di un rendimento che consenta di destinare all’attività istituzionale un flusso di risorse finanziarie coerente con gli obiettivi pluriennali stabiliti dalla Fondazione;
– stabilizzazione nel tempo del livello delle risorse da destinare alle finalità istituzionali, attraverso opportune politiche di accantonamento;
– collegamento funzionale con le finalità istituzionali e in particolare con lo sviluppo del territorio.
Al fine di perseguire un efficace scambio di competenze, idee e proposte ed un controllo persistente e qualificato sull’allocazione e la gestione di tutti gli attivi della Fondazione, secondo quanto previsto dall’art. 8 del Regolamento, la Fondazione, da gennaio 2021, ha istituito il Comitato investimenti. Il Comitato è composto da tre membri, di cui due interni alla Fondazione, il Presidente Domenico Credendino e il Vice Presidente Paola Caggiano e, quale membro esterno, Ornella Malandrino, Professore Ordinario del Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Salerno.